martedì 22 settembre 2015

reddito di cittadinanza: la prima riforma per salvare l'Italia


Distruggono la scuola pubblica perché ci vogliono ignoranti. 
Dicono che il reddito di cittadinanza è incostituzionale (c'è in tutta Europa) perché la povertà gli fa comodo. 


Ignoranza e povertà sono loro alleate. 



Il voto di scambio, un cancro del nostro paese, non esisterebbe se tutti i cittadini avessero un'istruzione dignitosa e un reddito minimo con cui campare. E senza voto di scambio molti politici dovrebbero trovarsi un lavoro.
Il reddito di cittadinanza è la nostra manovra economica. Impedirà ai nostri giovani di scappare e finire in qualche call-center in India. Impedirà ad un cinquantacinquenne che perde il lavoro di pensare che la sua vita sia finita. Farà sì che un pensionato minimo (450 euro al mese) non sia più costretto a rovistare nella spazzatura. 

Oltretutto metterà in moto processi economici virtuosi: chi riceverà il reddito spenderà sotto casa. Questo supporterà l'economia locale favorendo la nascita di posti di lavoro che a loro volta verranno offerti a chi riceve il reddito.

Nella nostra legge rivoluzioniamo i centri per l'impiego. Nella nostra legge abbiamo pensato a processi formativi innovativi. Nella nostra legge abbiamo inserito un reato ad hoc. Chi non ha diritto ma mentendo ottiene il reddito di cittadinanza rischia la galera.

Questa è la prima riforma che necessita l'Italia. 


Altro che la finta abolizione del senato. 
Un Senato che non viene affatto abolito. 
Diventerà soltanto un “dopo-lavoro” per consiglieri regionali che diventeranno senatori scegliendosi tra di loro e che otterranno l'immunità parlamentare. 

E ricordo a tutti che i consigli regionali sono l'ente più corrotto d'Italia. Pensateci." 

Alessandro Di Battista