giovedì 8 dicembre 2016

"L'INGIUSTO PROFITTO" DI GESENU SULLA PELLE DEI CITTADINI UMBRI



COMUNICATO M5S CITTA’ DELLA PIEVE
La Commissione bicamerale d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti, che è tornata in Umbria per fare il punto della situazione ‘Valle dei fuochi’, ha affrontato anche la questione ambientale legata allo scandalo GESENU. Le parole del Presidente della Commissione pesano come macigni e ricalcano gli stessi interrogativi che abbiamo sempre sollevato «Ci sembra di capire che dall’ultima volta in cui siamo stati qua ad oggi non siano stati fatti tutti i controlli da parte di chi doveva. Non tanto da parte della magistratura inquirente, ma dalle amministrazioni interessate. Ci sembra che sia stato tutto sottovalutato, nonostante un segnale fosse già stato dato». E quindi «un ragionamento le amministrazioni comunali lo debbano fare».
Ci piacerebbe sapere quale ragionamento stanno facendo i nostri amministratori, nella nota divulgata dai Sindaci del Trasimeno, si parla di “opacità già denunciate”, ci piacerebbe sapere: quali sono e a quando risalgono le denunce? Le opacità sono state riscontrate solo dopo gli ultimi arresti o prima? Oltre alle accuse mosse nei confronti degli arrestati, poi, crediamo che andrà chiarito anche come è potuto accadere che durante la gestione commissariale venissero perpetrati gli stessi reati .
I nostri primi cittadini continuano inoltre a ribadire l’importanza della “fondamentale” modifica apportata allo statuto societario di TSA, con cui veniva cancellata la piena potestà di GESENU di nominare l’amministratore delegato. A nostro parere tale modifica è stata solo un'operazione cosmetica, inutile dire che non ha cambiato i rapporti di forza, è il consorzio GEST l'assegnatario del bando e in GEST, GESENU ha la maggioranza (il 70% e allo stesso tempo detiene il 38% delle azioni di TSA).
Continuiamo a chiedere la rescissione del contratto: siamo convinti che ci fossero già motivi per chiederla durante il primo scandalo che ha colpito GESENU, ma non è stato fatto, adesso che si parla di reati gravissimi e di un «ingiusto profitto» del socio di maggioranza quantificato in 20,9 milioni di euro, crediamo che non si possa più aspettare.
Un altro elemento tutto da approfondire, confermato anche dalla Commissione sugli ecoreati, è inoltre il percorso di costruzione del bando e di assegnazione della gestione che ha visto come unico partecipante il consorzio GEST, in questo, la Regione Umbria e il Comune di Perugia hanno avuto un ruolo fondamentale, insieme all'acquiescenza dei piccoli Comuni.
Ci uniamo ai numerosi appelli fatti in questi giorni agli amministratori, chiedendo al Sindaco di Città della Pieve di informare la cittadinanza sullo stato delle cose e soprattutto per chiarire il futuro della raccolta dei rifiuti sul nostro territorio.