venerdì 24 febbraio 2017

PER I PIEVESI ADDIO AL DIRITTO ALLA SALUTE




Chiusura Ospedale: finalmente il PD ci è riuscito!


L’altro giorno abbiamo partecipato ad un’Assemblea sulla “riqualificazione“ dell’ospedale (che più avanti, sinteticamente, scriveremo cosa significa) a dir poco surreale.

Abbiamo visto in sala tutti i responsabili di questa chiusura, dall’attuale Presidente della Banca BCC Umbria, Palmiro Giovagnola, all'ex sindaco Fallarino. Il tavolo dei relatori era corposo, quasi a sostenersi a vicenda ed esprimeva preoccupazione per quello che sarebbe potuto accadere.

Nelle prime file le truppe cammellate, pronte ad applaudire (e velocissime ad alzarsi all’unisono alla fine dell'incontro, parrebbe per scongiurare un eventuale dibattito con i cittadini impreparati sull'argomento, dibattito che infatti non è avvenuto). Vecchie e consolidate modalità di gestione delle assemblee pubbliche da parte di questa fallimentare politica del PD, in questo territorio e non solo.

La Presidente Marini era assente, arriva un'ora più tardi, che faccia parte del copione?

Il Sindaco Scricciolo, con voce stranamente emozionale, ha ribadito che le colpe sono di altri, che la sua è stata una battaglia del possibile, vinta. A nostro parere, si percepiva chiaramente il timore del confronto con i cittadini e gli operatori della sanità presenti, numerosi ed incazzati.

E' toccato al Direttore generale della AUSL 1 Casciari entrare nel merito e con lui lo faremo anche noi.
Abbiamo notato subito che, dalle slide che ripercorrono la cronistoria che ha preceduto la chiusura dell'ospedale, è stata stralciata tutta la parte in cui i suoi predecessori, i precedenti sindaci e la Marini parlavano di Ospedale unico e di non chiusura, il tutto sembra inizi dal 2013…
Un colpo di spugna alle responsabilità politiche e non solo di questa classe dirigente!

Il Direttore ha mostrato i tempi ed i modi della chiusura dell’Ospedale: le slide scorrono veloci, si deduce che è una delibera della AUSL già fatta, che sarà solo pubblicata il giorno dopo, in corretto stile politichese, sembra che il metodo renziano che ha fallito in questi anni nelle periferie del potere continui ad essere usato!

Ma adesso veniamo ai contenuti, chiari e quanto più semplici per i cittadini che non sono stati messi in grado di capire.
- L’Ospedale chiude

- L’attività di ricovero in medicina e neurologia dal 22 febbraio non sarà più possibile. 

- Il Pronto Soccorso chiude.

- Il laboratorio analisi non effettuerà più esami ematici urgenti ma solo tramite prenotazione CUP.

- La Radiologia non effettuerà più esami radiologici urgenti ma solo tramite prenotazione CUP.

Questo è quanto, l’Ospedale di Città della Pieve dal 1° marzo non ci sarà più!
E veniamo ai propositi, a quel che sarà.
Nascerà come la fenice, però dalle ceneri dell’Ospedale, la Casa della Salute.
Che avrà:
- una postazione del 118, con medico, infermiere ed autista H24
- una attivazione sperimentale di un “ Punto di prima assistenza”, ovvero un ambulatorio di Guardia medica con un infermiere H24 e con qualche strumento diagnostico in più, da poter utilizzare se il medico riterrà opportuno farlo, non per le emergenze.
In ogni caso per eventuali ricoveri o qualsiasi altra affezione morbosa, per esempio fratture, dolore toracico, dolori addominali, etc...i cittadini saranno invitati cortesemente ad andare in un’altra struttura.

O con mezzi propri o con l’unica ambulanza in struttura, se in quel momento presente…

Quindi, più che un punto di prima assistenza, si potrebbe dire che sarà un punto di primo smistamento!
Ci sarà poi una RSA, residenza sanitaria assistita, di 20 posti letto;
il centro DAI, per patologie da disturbo alimentazione incontrollata con 18 posti letto; una degenza di riabilitazione con 20 posti letto.

Durante l'incontro, il dott. Orlandi, dirigente dell’Assessorato alla sanità, è intervenuto sul modello sanitario esposto dal DM 70, ha parlato degli standard organizzativi, in cui a breve neanche l’Ospedale di Castiglione del Lago, come altri, rientreranno. Ha promesso una Risonanza magnetica, una pista di atterraggio per volo diurno e notturno dell’elisoccorso: ecco la fase politica degli interventi!

Su quale stregua l’Assessore Barberini e poi la Marini si appropriano di una vittoria per quest’area, la chiusura dell'ospedale?? Di una sanità Umbra che va a gonfie vele dal punto di vista economico? Peccato che in questi ultimi anni i LEA, i Livelli Essenziali di Assistenza, dal 3° posto sono giunti all'8° e continuano a scendere.

Certo se continuano così... auguri Pievesi! E c’e da sperare veramente di rimanere in buona salute!

Movimento 5 Stelle Città della Pieve

L'OSPEDALE PERDUTO

Il 7 febbraio al termine della seduta Consiliare, alla presenza di tutte le componenti del Consiglio Comunale, abbiamo avuto un incontro con una rappresentanza dell’Azienda USL Umbria 1 per la presentazione del progetto di riqualificazione dell’Ospedale di Città della Pieve.
L’ingegnere Pagliaccia ha spiegato che l’intervento è stato finanziato per un importo pari a € 2.600.000,00 e che sono previsti interventi di implementazione degli spogliatoi del personale, di riqualificazione delle aree CUP, Centro DAI, diagnostica, un’area riabilitazione, un’area RSA e la trasformazione dell’attuale laboratorio di analisi in Centro Raccolta Sangue; ancora da definire la possibilità di inserire nel seminterrato la risonanza magnetica.
La funzionaria dell’Usl invece è entrata nel merito dei servizi che resteranno nella struttura di Città della Pieve, partendo dalla spiegazione del Decreto Ministeriale n.70, che è un regolamento che definisce gli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera. Quindi ha spiegato che le scelte da fare sono obbligate e senza nessuna ulteriore possibilità di intervento, per le caratteristiche territoriali e di popolazione di questa area.
Quindi ci è stato confermata la chiusura del reparto medicina, del reparto stroke per l’ictus, della chiusura del laboratorio di analisi, della chiusura dell’attuale primo soccorso che diventerà una “postazione medicalizzata h24” e la conferma della postazione di 118.
Ci è stato detto che siamo fortunati ad avere nell’area del Trasimeno, a disposizione per i 60.000 abitanti, 3 postazioni di 118 con ambulanze medicalizzate a Città della Pieve e Castiglione del Lago H24, mentre a Passignano H12. Ci è stato spiegato che siamo fortunati ad avere la postazione medicalizzata H24, vale a dire un medico e un infermiere sempre disponibili in struttura; ci hanno anche spiegato però che il medico e l’infermiere non avranno più a disposizione né il laboratorio di analisi, né il supporto della radiologia, né la possibilità di tenere i pazienti in osservazione, però avranno la possibilità di usufruire di un macchinario per verificare tutti i parametri di base.
Dunque la conclusione è stata che la nostra area ha perso una grande occasione nel non portare avanti il progetto dell’Ospedale unico e che oggi le cose stanno così e il DM 70 rende impossibile ogni ulteriore intervento.
Riteniamo però che le domande da fare siano ancora parecchie e che il 21 febbraio quando la presidente della Regione e l’Assessore alla sanità ci verranno a trovare qui a Città della Pieve siano ancora tante le risposte che ci devono dare , insieme al sindaco Fausto Scricciolo.
Un Sindaco e una giunta che a settembre 2016 hanno approvato una delibera che chiedeva ben altri servizi per i cittadini di quest’area, adducendo motivazioni condivisibili sia in termini di assistenza sanitaria che di adesione alla strategia delle aree interne che ha come presupposto il mantenimento dei servizi in loco per evitare il decremento demografico. Che tipo di risposta ha dato la Regione?
Il DM 70 non può essere lo scudo per le decisioni esclusivamente politiche che sono state prese e fortemente penalizzanti per i cittadini. 
Il DM 70 prevede disposizioni specifiche per “Presidi ospedalieri in zone particolarmente disagiate” -… per presidi situati in aree considerate geograficamente e meteorologicamente ostili o disagiate, tipicamente in ambiente montano o premontano con collegamenti di rete viaria complessi e conseguente dilatazione dei tempi, oppure in ambiente insulare. Nella definizione di tali aree deve essere tenuto conto della presenza o meno di elisoccorso e di elisuperfici dedicate. In tali presidi ospedalieri occorre garantire una attività di pronto soccorso con la conseguente disponibilità dei necessari servizi di supporto, attività di medicina interna e di chirurgia generale ridotta. Essi sono strutture a basso volume di attività, con funzioni chirurgiche non prettamente di emergenza e con un numero di casi insufficiente per garantire la sicurezza delle prestazioni, il mantenimento delle competenze professionali e gli investimenti richiesti da una sanità moderna. Tali strutture devono essere integrate nella rete ospedaliera di area disagiata.- 
Inoltre tutte queste informazioni che ci sono state date restano ancora parole non supportate da carte. A parte la deliberazione del Direttore Generale Azienda USL Umbria1 n.506 del 10 giugno 2014 (mai approvata dal Comune di Città della Pieve) dove esiste un piano di riconversione scritto e dettagliato in ogni sua parte? A Castiglione del Lago da oltre un anno è stato siglato un Protocollo d’intesa tra Regione, USL Umbria 1 e Comune, qui se ne parla con dei funzionari a margine di un Consiglio Comunale.
Riguardo poi la conclusione e il riferimento al’occasione perduta, non sarebbe da dimenticare che non solo l’Area del Trasimeno era rimasta senza un ospedale unico, ma anche Narni e Amelia, ma mentre gli investimenti della Regione nella nostra area servono sempre e solo a diminuire servizi, l’ospedale Unico di Narni Amelia si farà.

Ilaria Gabrielli 
Portavoce M5s in Consiglio Comunale