sabato 20 dicembre 2014

COSA FA IL M5S DI CITTA’ DELLA PIEVE?




Ti lamenti di come vanno le cose? E cosa stai facendo per cambiarle? Noi ci stiamo provando, ma se vuoi cambiare la tua vita anche tu devi darti da fare.

Hanno smascherato la mafia romana e quella umbra, dopo quella lombarda e quella veneta. Continuano a mostrarci le malefatte di una classe politica che sta distruggendo la nostra vita e la possibilità di futuro dei nostri figli. Aspetti ancora a scegliere di agire? 
Ovvio che il cambiamento fa paura, ovvio che non fa piacere scoprire che ci hanno preso in giro da destra e da sinistra. Speravamo in altro, ma forse siamo ancora in tempo a fare qualcosa, a trasformare questo paese e la visione del futuro per le prossime generazioni. Vuoi provare? Noi lo stiamo facendo.
La domanda che ci sentiamo rivolgere più spesso è: 

“cosa sta facendo il M5S di Città della Pieve?”

Potremmo rispondere con un lungo elenco di mozioni, interrogazioni, interpellanze al Consiglio Comunale, nonché un altrettanto lungo elenco di assemblee pubbliche e incontri informativi aperti alla cittadinanza.
Rimane un fatto: siamo semplici cittadini, senza specifiche competenze, che, stanchi di subire scelte politiche criminali, hanno deciso di agire per provare a cambiare la situazione. Grazie al nostro attivismo, per la prima volta in 70 anni nel Consiglio Comunale di Città della Pieve c’è una forza di opposizione non politica, ma di cittadini che vogliono seriamente contribuire a trasformare la realtà del loro paese e della loro vita.

Il MoVimento 5 Stelle è qualcosa di dinamico: nessuna decisione arriva dall’alto, siamo noi cittadini che sappiamo quello che serve al nostro territorio, che viviamo quotidianamente i soprusi di una classe dirigente scollegata dalla realtà, e siamo noi cittadini che abbiamo in mano il nostro futuro. Nessun messia ci salverà, ormai è chiaro. Dobbiamo salvarci da soli: smettere di essere servi, alzarci, uscire di casa, fare sentire la nostra voce. E dobbiamo essere in tanti.

Vieni ai nostri incontri. Scoprirai che si può davvero fare qualcosa se lo si vuole.

mercoledì 17 dicembre 2014

INTERPELLANZA SUL CREDITO DI CdP NEI CONFRONTI DI UMBRA ACQUE




Gruppo Consiliare MoVimento 5 Stelle


Al Sindaco del Comune di  Città della Pieve;
                                Al Presidente del Consiglio Comunale;
                                                    e p.c. ai Consiglieri Comunali;


Oggetto: interpellanza sul credito vantato dal Comune di Città della Pieve nei confronti di Umbra Acque


La sottoscritta Gioia Clavenzani, Consigliere comunale portavoce del MoVimento 5 Stelle

-       considerato il credito che il Comune di Città della Pieve  vanta nei confronti di Umbra Acque, pari ad oltre € 110.000;
-       considerato che i consumi annui complessivi del Comune, comprensivi di quelli delle scuole, sono di circa € 14/15.000 l’anno
-       considerato che tale consumo è usato come parziale compensazione del credito
-       considerato inoltre che Umbra Acque, tramite il VRG – Vincolo di Ricavo Garantito annualmente approvato dall’assemblea dei Sindaci dell’ATI 1 e 2 -  si assicura un ricavo minimo certo che per il 2014 sarà pari a circa € 60.000.000 (sessanta milioni) e, in previsione, per il 2015 pari a circa settanta milioni.

chiede di conoscere:
-       le motivazioni di un accordo così svantaggioso per il Comune, che lascia nelle casse di Umbra Acque denaro dei cittadini pievesi, che potrebbero essere spesi per il loro interesse

chiede inoltre:
-       se, qualora si tratti di accordi presi dalla precedente giunta PD, come mai vista la dichiarata carenza di fondi, la nuova amministrazione non abbia ancora preso provvedimenti al riguardo.

Città della Pieve 08/12/14                     
                                                                     Il Consigliere comunale portavoce del MoVimento 5 Stelle

Gioia Clavenzani

MOZIONE RIFIUTI ZERO













Gruppo Consiliare MoVimento 5 Stelle
Gruppo Consiliare Pieve di Tutti


Al Sindaco del Comune di Città della Pieve
Al Presidente del Consiglio comunale
Ai Consiglieri del Consiglio comunale
Agli organi di stampa

Ordine del Giorno: VERSO RIFIUTI ZERO

Premesso che:

-        Il Consiglio comunale, in data 23/05/2013 ha deliberato l'avvio del percorso “rifiuti zero entro il 2020”.
-        Il programma dell'attuale maggioranza lo ha confermato e si propone di rivedere le tariffe..
-        I costi di gestione del servizio rifiuti rappresentano più del 20% del nostro bilancio comunale, tra i più alti di tutta l'Umbria per spesa pro-capite, e sono diventati insostenibili per molti cittadini e attività commerciali.
-        La delibera del Parlamento Europeo del 24/05/2012, invita alla riduzione dei rifiuti prodotti e a diminuire progressivamente lo smaltimento in discarica e l'incenerimento delle frazioni riciclabili e compostabili.
-        L'articolo 182 del D.lgs. 152/2006 prevede la riduzione (sia in massa che in volume) dei rifiuti da avviare allo smaltimento finale, potenziando la prevenzione e le attività di riutilizzo, riciclaggio e recupero utilizzando le “migliori tecniche disponibili”.
-        Gli obiettivi di raccolta differenziata previsti dalle leggi europee, nazionali e regionali, nonché dal piano d'ambito e dal contratto di servizio, non sono mai stati raggiunti.
-        La discarica di Borgo Giglione arriverà a saturazione nel giro di 2-3 anni.
-        Lo sconto previsto dal regolamento del tributo, riguardo gli svuotamenti, è uno sconto fisso che non rispetta il principio “chi più inquina più paga” che verrebbe invece assicurato da una “tariffa puntuale”.
-        Molti cittadini che ne fanno uso ritengono le “isole ecologiche” inadeguate, insalubri e pericolose.

Verificato che:

-        Le esperienze di altri Comuni, anche in situazioni decisamente più complesse della nostra, dimostrano che adeguate scelte tecnico-economiche consentono in pochissimi anni di raggiungere risparmi molto significativi per la collettività, una più equa distribuzione dei costi favorita dalla misurazione puntuale e la salvaguardia della salute dei cittadini e dell'ambiente.

Chiediamo:

a questo Consiglio di farsi portavoce degli interessi della collettività e quindi di

Deliberare:

1.    L'inizio dei lavori per l'osservatorio rifiuti zero con i componenti (se disponibili) individuati dalla precedente giunta.
2.    La modifica dell'articolo 1 del regolamento del suddetto osservatorio, inserendo 2 membri eletti dai cittadini mediante assemblea pubblica.
3.    La costituzione di un gruppo di lavoro, interno o esterno all'osservatorio, che periodicamente analizzi la composizione merceologica della frazione indifferenziata. I dati saranno a disposizione di tutti e potranno indirizzare le iniziative delle amministrazioni.
4.    Che l'amministrazione e il gestore del servizio si impegnino a fare una seria ed efficace campagna di informazione/educazione che porti, in 2 anni, alla riduzione del 20% della produzione pro-capite dei rifiuti, e al miglioramento qualitativo e quantitativo della raccolta differenziata, per arrivare all'obiettivo 75% a fine 2016.
5.    Che nel regolamento del tributo venga stabilita una vera tariffa puntuale, il metodo più efficace per la riduzione del residuo secco.
6.    Che in tutte le mense pubbliche (scuole, ospedale, casa di riposo, ecc.) vengano proposte iniziative di riduzione dei rifiuti come la rinuncia all'acqua in bottiglia e alle stoviglie in plastica.
7.    Che l'amministrazione collabori con tutte le associazioni (terzieri, pieve cavalli, u.s. Pievese, ecc.) che potrebbero essere interessate ad accedere ai contributi regionali per il marchio “ecofesta”.
8.    Che l'amministrazione richieda ad ATI2 e TSA un tavolo di confronto per una più efficiente e meno onerosa riorganizzazione del servizio, proponendo una stazione di trasferenza (o altra soluzione che limiti i continui viaggi verso quella di loc. Pineta) nel nostro comune e la promozione del compostaggio domestico.
9.    Che l'amministrazione faccia l'ultimo passo verso il vero porta a porta eliminando i cassonetti condominiali e le isole ecologiche.


Città della Pieve, 16/11/2014                                                         Il Consigliere Comunale M5S Gioia Clavenzani 
I Consiglieri Comunali Pieve di Tutti Maria Luisa Meo e Andrea Parretti


FUORI DALL'EURO: IL MINIMO FIRME E' GIA' STATO RAGGIUNTO

Giovedì, 11 Dicembre 2014 00:00


A Città della Pieve, in sole due ore abbiamo raccolto più di 50 firme e il dato italiano è altrettanto incoraggiante. Gli italiani hanno bisogno di decidere del loro futuro.


Sovranità monetaria
Nel 2015 l’Italia pagherà 98 miliardi di interessi sul debito pubblico: quando Monti fu imposto all’Italia perché avevamo interessi troppo alti, ne pagavamo 78. Riprendiamoci la sovranità monetaria per stampare una moneta associata al valore della nostra economia ed evitare di essere strozzati dagli interessi delle banche private.
Più lavoro
Con l’euro siamo arrivati al record storico di 3,41 milioni di disoccupati, erano 1.000.000 in meno nel 1997. Le imprese sono costrette a licenziare oppresse da una tassazione abnorme, imposta per rimanere nei parametri dall’euro.
Fuori dall’euro per liberare le imprese e creare più lavoro!
Più investimenti
Il governo non può stampare la sua moneta per finanziare investimenti produttivi. Nessuna politica industriale, perché ogni euro speso deve essere restituito con gli interessi, controllati dalle banche private.
Fuori dall’euro per investire nel futuro dell’Italia.
Più Stato Sociale
Per stare nell’euro all’Italia vengono imposti tagli lineari e selvaggi su sanità, welfare e scuola.
Fuori dall’euro per conservare lo Stato Sociale.
Sviluppo delle nostre imprese
Con l’euro la produzione industriale Italiana è scesa del 25%. Nello stesso periodo la produzione industriale della Germania è aumentata del 26%. Ogni ora in Italia falliscono due imprese. Fermiamo l’emorragia.
Fuori dall’euro per sviluppare le nostre imprese.
Tutela del Made in Italy
L’euro ha fatto dell’Italia terra di conquista. I gruppi stranieri hanno speso circa 55 miliardi di euro per comprarsi i marchi Italiani più famosi. Una strage delle imprese che porta l’economia al collasso.
Fuori dall’euro per salvare le imprese del Made in Italy e recuperare la nostra identità.
Ripresa economica
Con l’euro l’Italia è in recessione da anni, il Pil è ai livelli del 2000. Uscire dall’euro consentirà
alle imprese di essere più competitive nelle esportazioni e creare nuovo lavoro e ricchezza per il Paese.

Fuori dall’euro per non morire, fuori dall’euro per vivere.

potrebbe interessarti anche:

USCIRE DALL'EURO? 

L'ACQUA E' UN BENE COMUNE!


Il 13 novembre scorso la Camera ha approvato il Collegato Ambientale alla legge di stabilità 2014, cancellando un articolo che impediva i distacchi del servizio idrico e garantiva il diritto all’acqua tramite il minimo vitale (50 l al giorno a persona). In questi giorni in moltissime città di Italia, per garantire agli azionisti lauti dividendi a fine anno, i gestori praticano il recupero crediti attraverso migliaia di distacchi idrici. Fonte: Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua
Lo "sblocca Italia" di Renzi e Delrio va contro il referendum del giugno 2011 che sancì la chiara volontà dei cittadini italiani di rendere nuovamente un bene pubblico l’acqua (ripubblicizzare). Le società pubbliche infatti spendono gli utili per il mantenimento della rete e dei servizi, non per altre operazioni private che fanno guadagnare i soliti noti.
Ma i processi di scorporo da società private per andare verso società totalmente pubbliche vengono di fatto bloccati. Il governo Renzi vuole il gestore unico. Oltre a potersi prendere l'acqua, con lo "Sblocca Italia" le multiutility quotate in borsa potranno prendersi la gestione degli altri servizi pubblici locali, dai rifiuti come spesso già accade, fino al trasporto pubblico. La Legge di Stabilità del governo Renzi sottende un disegno piuttosto chiaro: la gestione dell'acqua affidata ai quattro colossi multiutility (1) attuali - A2A, Iren, Hera e Acea - già collocati in Borsa, con un ruolo degli enti locali sempre più marginale.
COME FINANZIARE LA RIPUBBLICIZZAZIONE ACQUA: PROPOSTA M5S- 
"Per ripubblicizzare totalmente il servizio idrico in Italia - ha spiegato Federica Daga, deputata M5S - ci vorrebbe 1 miliardo di euro. I fondi ci sono: si potrebbero utilizzare i fondi della Cassa Depositi Prestiti, che sono di fatto pubblici, visto che sono i risparmi di tanti cittadini e lo scopo per cui la Cassa fu fondata nel 1860 era di tutelare la collettività. Invece tramite la Cassa Depositi Prestiti il governo Renzi ha finanziato, con 100 milioni di euro, la fusione tra Hera Spa e Acegas Aps: interessi privati. L'acqua pubblica avrebbe un fine sociale e condiviso dalla popolazione visto l'esito del referendum. Con lo "Sfascia Italia" di Renzi e Delrio di fatto sono in arrivo invece altri 500 milioni di euro da Cassa Depositi e Prestiti per operazioni finanziarie delle multiutility quotate in Borsa."

(1) una società multiservizi, in diritto, è una società che si occupa di erogazione di due o più servizi pubblici come la gestione del servizio idrico integrato -captazione, fornitura e depurazione acqua, del ciclo dei rifiuti e altri servizi per l'ambiente, della distribuzione del gas o dell'elettricità, dell'illuminazione pubblica, di telecomunicazioni, di parcheggi e di trasporti urbani o extraurbani.

INTERPELLANZA M5S SUL SERVIZIO DI RACCOLTA RIFIUTI URBANI

Gruppo Consiliare MoVimento 5 Stelle

Al Sindaco del Comune di Città della Pieve;
                               Al Presidente del Consiglio Comunale;
                                                   e p.c. ai Consiglieri Comunali;

Oggetto: interpellanza sul servizio di raccolta rifiuti urbani

La sottoscritta Gioia Clavenzani, Consigliere Comunale del MoVimento 5 Stelle chiede di sapere:
-      se la nuova struttura TSA in Località Pineta è dotata di impianti e fosse di raccolta dei liquidi adeguati al lavaggio quotidiano dei cassoni degli automezzi adibiti al trasporto rifiuti. Nel caso in cui la struttura non sia dotata di impianti adeguati, chiede di sapere dove viene effettuato il lavaggio e con quali costi.
Chiede inoltre di sapere:
-      Quali adempimenti, analisi preliminari della situazione, progettazione, licenze edilizie, autorizzazioni - anchedella Soprintendenza ai Beni Architettonici e Paesaggisti dell’Umbria, sono stati necessari all’installazione delle cosiddette “isole ecologiche. Ed eventualmente a carico di chi: Comune di Città della Pieve, TSA, GEST.
-      In che modo, durante la progettazione di tali cosiddette “isole ecologiche”, sono state considerate dagli enti responsabili, le problematiche di sicurezza stradale e della sicurezza degli operatori durante le operazioni di carico dei rifiuti.
Chiede altresì di sapere:
-      Perché, a parità di tariffe pagate dai cittadini,la frequenza del servizio di raccolta porta a porta di carta e plastica a Po’ Bandino, Ponticelli, San Litardo, Maranzano e Moiano è dimezzato (ogni due settimane) rispetto alla frequenza nel centro storico e a Canale (settimanale).
Il Consigliere Comunale del MoVimento 5 Stelle Gioia Clavenzani
                                                                                                                                                                                                                 

può interessarti anche: 
RIFIUTI: IL CITTADINO PAGA




Questa la risposta del comune. Chi desidera il file PDF, può chiederci l'invio tramite mail all'indirizzo m5scittadellapieve@gmail.com