martedì 31 ottobre 2017

ADESSO BASTA




E’ ciò che vorremmo sentire dai cittadini Pievesi.
La concessione a costruire una centrale a biomasse sul territorio pievese, esattamente a metà strada tra due siti in cui sono stati bloccati i lavori di altrettante centrali presso la Tenuta Le Coste ed a Fabro è l’ennesimo schiaffo al territorio della Pieve.
In quattro anni di attività sul territorio abbiamo portato alla luce una sequela imbarazzante di misfatti a partire dalla gestione dei rifiuti e dell’acqua pubblica fino alla Sanità. E questo solo per ciò che riguarda i macroargomenti.
Abbiamo denunciato situazioni vergognose le quali, fin ora, sembra non interessino nessuno.
Eppure ci riguardano direttamente.
Città della Pieve sta subendo, negli ultimi anni, un tracollo sotto tutti i punti di vista, la qualità della vita si è abbassata sensibilmente soprattutto con la perdita di quei servizi che ne facevano un punto di riferimento per tutto il territorio. La vicenda dell’Ospedale è l’emblema principe di questo degrado e la farsa delle dimissione annunciate da Sindaco e Giunta, sbandierate e poi ritirate stante una labile promessa di ritorno ad un Punto di Primo Soccorso (che non risolverebbe assolutamente i problemi), traccia perfettamente il profilo di chi ci amministra.
Una amministrazione che non comunica nulla anzi, invita coloro che hanno a cuore il proprio destino e quello della propria comunità, addirittura Sindaci nostri vicini, a farsi i fatti loro…
La concessione per la costruzione della centrale a biomasse è stato appunto l’ennesimo sberleffo.
Per poter fermare la costruzione delle due centrali, sono sorti comitati spontanei di cittadini eppure, in tutto questo, la “virtù di una radicata formazione e storia ambientalista personale – questo è ciò che dice di sè il Sindaco di Città della Pieve  - non ha pensato di informare alcuno.
Solamente dopo, sempre, desolatamente e colpevolmente dopo che si è scoperta la cosa, il Sindaco si è deciso a profferir parola, ancora una volta però, a nostro giudizio, sbagliando. Attaccando e minacciando di querela coloro che osano porre critiche. Non entrando nel merito delle questioni, trincerandosi dietro la “legalità rispettata” e MAI ponendosi dalla parte dei cittadini.
Ebbene dopo anni di proposte di collaborazione sempre rifiutate, dopo l’evidenza dello stato di cose noi crediamo che i cittadini tutti, non solo quelli che hanno simpatie politiche differenti dal colore di questa amministrazione, abbiano il diritto di pretendere ciò che è sancito dalla Costituzione (diritto alla salute) ed il dovere di fare in modo che questo diritto vengano rispettato.

Abbiamo partecipato all’incontro organizzato dalla Associazione Ambientalista il Riccio cui hanno partecipato anche membri dei Comitati sopracitati. Stiamo interessando i nostri referenti regionali e faremo tutto ciò che è nelle nostre possibilità per fornire il nostro supporto a tali Associazioni e poter avere il miglior esito possibile in questa vicenda.


domenica 29 ottobre 2017

LETTERA APERTA SULL'OSPEDALE




Caro Sindaco,


abbiamo letto le comunicazioni sugli ultimi aggiornamenti del Punto di Prima Assistenza.


Vogliamo, con lo spirito costruttivo che contraddistingue la nostra opposizione, proporLe alcune riflessioni che, dopo sette mesi dalla chiusura dell’Ospedale “Beato Giacomo Villa” a cui ci siamo sempre opposti,  ci vengono da fare.

Innanzitutto vorremmo dirLe con sincerità che ci saremmo aspettati un discorso chiaro all’inizio di tutta questa vicenda ovvero: si chiude l’ospedale e si rafforza il servizio di emergenza-urgenza.
Quindi, considerata la necessità di potenziare i sistemi di emergenza-urgenza nelle aeree territoriali adiacenti, la postazione 118 di Città della Pieve  ha bisogno di due uscite con medico, infermiere ed autista, con due ambulanze o una ambulanza ed una auto medica a Città della Pieve.
Lasciamo stare Ppa e Pps, i codici bianchi e verdi li gestiscono meglio il distretto sanitario e le Guardie Mediche.

Veniamo alle criticità di questa ultima proposta.

Si mantiene un ambulatorio denominato Punto di Primo Soccorso, ma quali saranno le prestazioni che potrà erogare? E' possibile informare i cittadini una buona volta su cosa fare e dove conviene andare?

Questo Pps prevede un infermiere dedicato h 24 e un medico dedicato h 12 (dalle 8 alle 20), presi dal personale dell’emergenza 118 che perciò non è a disposizione per una eventuale seconda uscita con ambulanza. 

Perciò di notte l’infermiere al Pps è da solo? A fare cosa? E nel caso chiami la Guardia Medica? E se questa è a fare il suo lavoro nel territorio?
Viene quindi attivata una seconda postazione di 118, solo con infermiere.
Da notare che nell’Alto Orvietano vi è solo una ambulanza con un infermiere di giorno e di notte e solo con volontari che quindi, a maggior ragione, hanno bisogno di un supporto Medico.

Inoltre si propone la presenza di un autista disponibile dalle 8 alle 14 in orario di servizio e dalle 14 alle 20 in reperibilità? 
Quindi contraddice l’affermazione precedente: non c’è una uscita h 12 ma dalle 8 alle 14, ovvero h 6.

Come si può fare un servizio di emergenza-urgenza in reperibilità, se l’autista deve raggiungere il posto di lavoro alla chiamata nel minor tempo possibile?

Si continua affermando che in caso di contemporanea uscita delle due ambulanze,  una con medico e l’altra con infermiere, l’attività del Pps verrà temporaneamente garantita dal medico del Pps. 
Da solo? A fare cosa? Perché non esce anche lui, stante che la seconda uscita è sempre su codici gravi, Giallo o Rosso, dove la presenza del medico è richiesta?

Per ovviare a ciò, si attiverà un'auto con medico che staziona a Castiglione del Lago. Il problema quindi rimane! Questa, per essere efficace, deve stazionare a Città della Pieve. Lei che ne pensa?

Ecco, queste sono poche e sintetiche note a margine delle Sue comunicazioni.

Speriamo che possa al più presto invertire questa tendenza perché, come diceva Andreotti: “A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca”. 
Noi temiamo che l’indirizzo prossimo sarà quello di lasciare una sola ambulanza 118 e coprire tutto il Trasimeno e l’Alto Orvietano con una auto medica.

Saluti


M5S Città della Pieve









venerdì 27 ottobre 2017



ADESSO BASTA!

E’ ciò che vogliamo sentire dai cittadini Pievesi.

La concessione a costruire una centrale a biomasse sul territorio pievese, esattamente a metà strada tra due siti in cui sono stati bloccati i lavori di altrettante centrali, presso la Tenuta Le Coste ed a Fabro, è l’ennesimo schiaffo al territorio della Pieve.

In quattro anni di attività sul territorio abbiamo portato alla luce una sequela imbarazzante di misfatti a partire dalla gestione dei rifiuti e dell’acqua pubblica fino alla Sanità . E questo solo per ciò che riguarda i macroargomenti.

Abbiamo denunciato situazioni vergognose le quali, fin ora, sembra non interessino nessuno.

Eppure ci riguardano direttamente.

Città della Pieve sta subendo, negli ultimi anni, un tracollo sotto tutti i punti di vista, la qualità della vita si è abbassata sensibilmente soprattutto con la perdita di quei servizi che ne facevano un punto di riferimento per tutto il territorio. 

La vicenda dell’Ospedale è l’emblema principe di questo degrado e la farsa delle dimissioni annunciate da Sindaco e Giunta, sbandierate e poi ritirate stante una labile promessa di ritorno ad un Punto di Primo Soccorso (che non risolverebbe assolutamente i problemi), traccia perfettamente il profilo di chi ci amministra.

Una amministrazione che non comunica nulla anzi, invita coloro che hanno a cuore il proprio destino e quello della propria comunità, addirittura Sindaci nostri vicini, a... farsi i fatti loro.

La concessione per la costruzione della centrale a biomasse è l’ennesimo sberleffo.

Per poter fermare la costruzione delle due centrali, sono sorti comitati spontanei di cittadini eppure, in tutto questo, la “virtù di una radicata formazione e storia ambientalista personale – questo è ciò che dice di sè il Sindaco di Città della Pieve  - non ha pensato di informare alcuno.

Solamente dopo, sempre, desolatamente e colpevolmente dopo che si è scoperta la cosa, il Sindaco si è deciso a profferir parola, ancora una volta però, a nostro giudizio, sbagliando. 

Attaccando e minacciando di querela coloro che osano porre critiche. Non entrando nel merito delle questioni, trincerandosi dietro la “legalità rispettata” e MAI ponendosi dalla parte dei cittadini.

Ebbene dopo anni di proposte di collaborazione sempre rifiutate, dopo l’evidenza dello stato di cose noi crediamo che i cittadini tutti, non solo quelli che hanno simpatie politiche differenti dal colore di questa amministrazione, abbiano il diritto di pretendere ciò che è sancito dalla Costituzione (diritto alla salute) ed il dovere di fare in modo che questo diritto vengano rispettato.

Abbiamo partecipato all’incontro organizzato dalla Associazione Ecologista il Riccio cui hanno partecipato anche membri dei Comitati sopracitati. Stiamo interessando i nostri referenti regionali e faremo tutto ciò che è nelle nostre possibilità per fornire il nostro supporto a tali Associazioni e poter avere il miglior esito possibile in questa vicenda.