giovedì 7 dicembre 2017

RISPONDIAMO AI CITTADINI




Alcuni cittadini hanno chiesto ultimamente chiarimenti circa la posizione del Movimento 5 Stelle di Città della Pieve sulla questione relativa alla centrale a biomasse, in costruzione in Loc. San Donnino.
Il Movimento 5 Stelle è sempre attento e partecipe alle questioni ambientali, tanto è vero che l’Ambiente è uno dei cinque argomenti fondanti e costitutivi delle famose 5 stelle del nostro logo.
Corre l’obbligo di fare una piccola premessa, necessaria per affrontare non solo questo, ma qualsiasi argomento che riguardi il M5S.
Il Movimento per sua natura non è un partito politico e non ha un apparato burocratico pur avendo, da pochi anni, delle figure istituzionali. Nasce ed è, per sua caratteristica, un contenitore utile a dare voce alle istanze dei cittadini che in prima persona intendono occuparsi della realtà territoriale in cui vivono, che sia locale, nazionale o sovra nazionale; non concepisce il concetto di delega, bensì quello di partecipazione attiva.
Il M5S di Città della Pieve non fa eccezione: è infatti formato da semplici cittadini che si aggregano per provare ad incidere sulle scelte politiche che vengono prese a livello regionale e comunale. Senza la partecipazione attiva dei cittadini non è pensabile una incidenza efficace su dette scelte; ogni aspettativa quindi, in assenza di un gruppo consistente di persone che concretamente dedicano un po’ del loro tempo ed energia alla causa comune, andrà purtroppo delusa.

Questa premessa vuole essere anche un reiterato invito a quei circa 500 cittadini che alle ultime elezioni comunali hanno votato M5S, ma che, non abbiamo visto ai nostri incontri settimanali, né ai gazebo il sabato mattina al mercato, né alle nostre assemblee pubbliche; senza di loro e senza le loro proposte non avrà senso presentare un programma alle prossime elezioni comunali; sono infatti i cittadini che creano il programma esprimendo l’esigenza di cambiamento che hanno dentro, in modo fattivo e all’interno di un contenitore politico, atto per sua natura ad incidere concretamente nelle sedi istituzionali. 

Entrando quindi nel merito: il M5S è contrario alla costruzione della centrale a biomasse; le motivazioni

sono ben specificate nella petizione che è stata lanciata online su avaaz dall’associazione Il Riccio lo scorso 27 ottobre 2017

Abbiamo ritenuto congruo con la nostra esigenza primaria di raggiungere gli obbiettivi - piuttosto che privilegiare siparietti mediatici e di immagine - partecipare, come cittadini prima che da attivisti del Movimento, alle iniziative organizzate insieme al comitato “No centrale a biomasse di Fabro”, all’Associazione Ecologista Il Riccio”, proprio per lavorare sinergicamente e rinforzare un’azione comune.
A questa scelta ci ha indirizzato anche la pregressa esperienza fatta con il Comitato Art. 32 per la salvaguardia del diritto alla salute a Città della Pieve: in un primo tempo, essendoci infatti schierati apertamente e pubblicamente come M5S al fianco del Comitato, ci è stato chiesto di fare un passo indietro in termini di visibilità, per evitare che lo stesso fosse interpretato dai cittadini come un prolungamento del M5S e gli attribuissero una connotazione prettamente politica. Non abbiamo condiviso, ma abbiamo rispettato la scelta, per il bene del fine comune.
Il M5S di Città della Pieve è e resterà una opportunità per ogni cittadino che voglia rimboccarsi le maniche e perseguire il cambiamento, agendo in modo condiviso, trasparente e sinergico con gli altri. Ogni persona che volesse apportare il proprio contributo costruttivo sarà accolta con piacere e disponibilità, poiché le persone rappresentano ricchezze e risorse. Grazie a tutti coloro che ci sono e ci saranno, insieme a noi.


MoVimento 5 stelle Città della Pieve


Canone depurazione: richiesta rimborso a Umbra Acque da utenti non serviti da impianto depurazione

il M5S di Città della pieve informa i propri concittadini che hanno diritto a chiedere il rimborso dei costi di depurazione, qualora la propria utenza non usufruisca di tale servizio.

Umbra Acque spesso addebita il costo di questo servizio in bolletta, pur non essendo ottemperato.

Ricordiamo che la Corte costituzionale con sentenza numero 335 del 15/10/2008 ha stabilito che qualora un'utenza non avesse il servizio di depurazione, l’utente ha diritto a chiedere il rimborso degli ultimi 10 anni indebitamente pagati. Tale sentenza è stata riconfermata dal giudice di pace di Perugia con sentenza n. 656/2017 dando ragione ad una ricorrente, alla quale Umbra Acque voleva rimborsare solo gli ultimi 5 anni.


Qui di seguito pubblichiamo un fac-simile della domanda per richiedere detti rimborsi.






domenica 26 novembre 2017




Il Bue che crede di poter dar del cornuto all’Asinello


Alle solite ci ritroviamo, purtroppo, un primo cittadino che dimostra di non ascoltare, non dialogare ma almeno pare sappia leggere. 
Non quello che le opposizioni, le associazioni ed i singoli cittadini chiedono per una qualità di vita migliore, no egli dimostra di saper leggere ciò che abbiamo chiesto nel… 2014! 
Con il suo squisito modo di fare pensa di prendere spunto da uno scritto di ben 3 anni addietro (e sappiamo bene cosa e quanto è successo nel frattempo) trasportandolo nel contesto attuale. 

Forse egli dimentica che all'epoca si parlava di una chiusura tout court dell’Ospedale, senza alcun tipo di riconversione. E che con il solito modo di agire questa amministrazione non dava nessuna informazione in merito, cosa che invece noi facciamo ascoltando con umiltà le richieste e le riflessioni di tutti i cittadini. E cambiando anche idea all’occorrenza, non inseguiamo falsi allori o poltrone. 
Forse egli dimentica che l'Ospedale non c'è più, che alle condizioni espresse successivamente dalla Regione e da questa amministrazione noi ci siamo sempre opposti, ciò che ad oggi il Sindaco continua a fare solo a parole, anzi non riesce nemmeno a mantenere la propria di parola.

Non sappiamo che farcene di un sindaco così, che non entra mai nel merito delle cose, si permette di offendere e sbeffeggiare chiunque non la pensi come lui, lo ha fatto in più occasioni, anche pubbliche e non ultimo anche durante l’ultimo consiglio comunale, reiterando presunte responsabilità della Sig.ra Meo in quanto componente della passata amministrazione e dando nella sostanza dei beceri a coloro che si oppongono alle sue scelte (Consiglio Comunale del 25/11/2017).

Usare termini come “ridicolo” vuol dire offendere tutti coloro che si stanno attivando per poter riottenere i diritti fondamentali, in primis quello della Salute.
Questo sindaco ha preso un impegno ufficiale, ha chiesto espressamente il ripristino di un servizio di Pronto Soccorso:
E nel momento in cui gli viene richiesto di mantenere la sua stessa parola che fa? Al solito, rigira la frittata, straparla e chiede coerenza a tutti tranne che a se stesso.

L’arroganza è ormai il tratto distintivo di questo sindaco, la manifesta incapacità di affrontare e confrontarsi su temi cardine è prassi quotidiana, chi era presenta all’incontro del Comune sulle biomasse ne è testimone.

Abbiamo passato il primo anno e mezzo proponendo collaborazioni su collaborazioni per il bene di Città della Pieve, dando informazioni e proponendo soluzioni su situazioni che tutti quanti sapevano essere molto critiche; GESENU/GEST/TSA, UMBRACQUE, SANITA’ ci abbiamo provato per oltre un anno perché questo è ciò che abbiamo detto al momento dell’insediamento di questa amministrazione e questo è ciò che abbiamo a cuore.

Tutto quello che abbiamo preannunciato si è puntualmente verificato, era lì da vedere, bastava solamente volerlo vedere.

Dopo questo periodo abbiamo, nostro malgrado, dovuto prendere atto della realtà, questa amministrazione è impermeabile ai suggerimenti ed alle proposte di collaborazione esterne, ed i risultati si vedono.

Facciamo i complimenti a questo sindaco ecologista che non informa nessuno sui temi scottanti, qualcuno di voi cittadini “normali” è mai stato interpellato o solamente informato, da parte di questa amministrazione, del fatto che sarebbe stata realizzata una Centrale a Biomasse sul territorio Pievese? Questa è solo l’ultima chicca in ordine cronologico, perciò sindaco, al di la dei suoi sfoghi personali, si rilegga bene ciò che ha scritto e protocollato e, se per lei vale qualcosa, mantenga la sua stessa parola.
Con l’ironia che ci contraddistingue vogliamo chiudere con una frase, parafrasandola, dal mitico film Forrest Gump: “Ridicolo è chi il ridicolo fa”, sfiorandolo, ovviamente.
MoVimento 5 Stelle Città della Pieve



martedì 31 ottobre 2017

ADESSO BASTA




E’ ciò che vorremmo sentire dai cittadini Pievesi.
La concessione a costruire una centrale a biomasse sul territorio pievese, esattamente a metà strada tra due siti in cui sono stati bloccati i lavori di altrettante centrali presso la Tenuta Le Coste ed a Fabro è l’ennesimo schiaffo al territorio della Pieve.
In quattro anni di attività sul territorio abbiamo portato alla luce una sequela imbarazzante di misfatti a partire dalla gestione dei rifiuti e dell’acqua pubblica fino alla Sanità. E questo solo per ciò che riguarda i macroargomenti.
Abbiamo denunciato situazioni vergognose le quali, fin ora, sembra non interessino nessuno.
Eppure ci riguardano direttamente.
Città della Pieve sta subendo, negli ultimi anni, un tracollo sotto tutti i punti di vista, la qualità della vita si è abbassata sensibilmente soprattutto con la perdita di quei servizi che ne facevano un punto di riferimento per tutto il territorio. La vicenda dell’Ospedale è l’emblema principe di questo degrado e la farsa delle dimissione annunciate da Sindaco e Giunta, sbandierate e poi ritirate stante una labile promessa di ritorno ad un Punto di Primo Soccorso (che non risolverebbe assolutamente i problemi), traccia perfettamente il profilo di chi ci amministra.
Una amministrazione che non comunica nulla anzi, invita coloro che hanno a cuore il proprio destino e quello della propria comunità, addirittura Sindaci nostri vicini, a farsi i fatti loro…
La concessione per la costruzione della centrale a biomasse è stato appunto l’ennesimo sberleffo.
Per poter fermare la costruzione delle due centrali, sono sorti comitati spontanei di cittadini eppure, in tutto questo, la “virtù di una radicata formazione e storia ambientalista personale – questo è ciò che dice di sè il Sindaco di Città della Pieve  - non ha pensato di informare alcuno.
Solamente dopo, sempre, desolatamente e colpevolmente dopo che si è scoperta la cosa, il Sindaco si è deciso a profferir parola, ancora una volta però, a nostro giudizio, sbagliando. Attaccando e minacciando di querela coloro che osano porre critiche. Non entrando nel merito delle questioni, trincerandosi dietro la “legalità rispettata” e MAI ponendosi dalla parte dei cittadini.
Ebbene dopo anni di proposte di collaborazione sempre rifiutate, dopo l’evidenza dello stato di cose noi crediamo che i cittadini tutti, non solo quelli che hanno simpatie politiche differenti dal colore di questa amministrazione, abbiano il diritto di pretendere ciò che è sancito dalla Costituzione (diritto alla salute) ed il dovere di fare in modo che questo diritto vengano rispettato.

Abbiamo partecipato all’incontro organizzato dalla Associazione Ambientalista il Riccio cui hanno partecipato anche membri dei Comitati sopracitati. Stiamo interessando i nostri referenti regionali e faremo tutto ciò che è nelle nostre possibilità per fornire il nostro supporto a tali Associazioni e poter avere il miglior esito possibile in questa vicenda.


domenica 29 ottobre 2017

LETTERA APERTA SULL'OSPEDALE




Caro Sindaco,


abbiamo letto le comunicazioni sugli ultimi aggiornamenti del Punto di Prima Assistenza.


Vogliamo, con lo spirito costruttivo che contraddistingue la nostra opposizione, proporLe alcune riflessioni che, dopo sette mesi dalla chiusura dell’Ospedale “Beato Giacomo Villa” a cui ci siamo sempre opposti,  ci vengono da fare.

Innanzitutto vorremmo dirLe con sincerità che ci saremmo aspettati un discorso chiaro all’inizio di tutta questa vicenda ovvero: si chiude l’ospedale e si rafforza il servizio di emergenza-urgenza.
Quindi, considerata la necessità di potenziare i sistemi di emergenza-urgenza nelle aeree territoriali adiacenti, la postazione 118 di Città della Pieve  ha bisogno di due uscite con medico, infermiere ed autista, con due ambulanze o una ambulanza ed una auto medica a Città della Pieve.
Lasciamo stare Ppa e Pps, i codici bianchi e verdi li gestiscono meglio il distretto sanitario e le Guardie Mediche.

Veniamo alle criticità di questa ultima proposta.

Si mantiene un ambulatorio denominato Punto di Primo Soccorso, ma quali saranno le prestazioni che potrà erogare? E' possibile informare i cittadini una buona volta su cosa fare e dove conviene andare?

Questo Pps prevede un infermiere dedicato h 24 e un medico dedicato h 12 (dalle 8 alle 20), presi dal personale dell’emergenza 118 che perciò non è a disposizione per una eventuale seconda uscita con ambulanza. 

Perciò di notte l’infermiere al Pps è da solo? A fare cosa? E nel caso chiami la Guardia Medica? E se questa è a fare il suo lavoro nel territorio?
Viene quindi attivata una seconda postazione di 118, solo con infermiere.
Da notare che nell’Alto Orvietano vi è solo una ambulanza con un infermiere di giorno e di notte e solo con volontari che quindi, a maggior ragione, hanno bisogno di un supporto Medico.

Inoltre si propone la presenza di un autista disponibile dalle 8 alle 14 in orario di servizio e dalle 14 alle 20 in reperibilità? 
Quindi contraddice l’affermazione precedente: non c’è una uscita h 12 ma dalle 8 alle 14, ovvero h 6.

Come si può fare un servizio di emergenza-urgenza in reperibilità, se l’autista deve raggiungere il posto di lavoro alla chiamata nel minor tempo possibile?

Si continua affermando che in caso di contemporanea uscita delle due ambulanze,  una con medico e l’altra con infermiere, l’attività del Pps verrà temporaneamente garantita dal medico del Pps. 
Da solo? A fare cosa? Perché non esce anche lui, stante che la seconda uscita è sempre su codici gravi, Giallo o Rosso, dove la presenza del medico è richiesta?

Per ovviare a ciò, si attiverà un'auto con medico che staziona a Castiglione del Lago. Il problema quindi rimane! Questa, per essere efficace, deve stazionare a Città della Pieve. Lei che ne pensa?

Ecco, queste sono poche e sintetiche note a margine delle Sue comunicazioni.

Speriamo che possa al più presto invertire questa tendenza perché, come diceva Andreotti: “A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca”. 
Noi temiamo che l’indirizzo prossimo sarà quello di lasciare una sola ambulanza 118 e coprire tutto il Trasimeno e l’Alto Orvietano con una auto medica.

Saluti


M5S Città della Pieve









venerdì 27 ottobre 2017



ADESSO BASTA!

E’ ciò che vogliamo sentire dai cittadini Pievesi.

La concessione a costruire una centrale a biomasse sul territorio pievese, esattamente a metà strada tra due siti in cui sono stati bloccati i lavori di altrettante centrali, presso la Tenuta Le Coste ed a Fabro, è l’ennesimo schiaffo al territorio della Pieve.

In quattro anni di attività sul territorio abbiamo portato alla luce una sequela imbarazzante di misfatti a partire dalla gestione dei rifiuti e dell’acqua pubblica fino alla Sanità . E questo solo per ciò che riguarda i macroargomenti.

Abbiamo denunciato situazioni vergognose le quali, fin ora, sembra non interessino nessuno.

Eppure ci riguardano direttamente.

Città della Pieve sta subendo, negli ultimi anni, un tracollo sotto tutti i punti di vista, la qualità della vita si è abbassata sensibilmente soprattutto con la perdita di quei servizi che ne facevano un punto di riferimento per tutto il territorio. 

La vicenda dell’Ospedale è l’emblema principe di questo degrado e la farsa delle dimissioni annunciate da Sindaco e Giunta, sbandierate e poi ritirate stante una labile promessa di ritorno ad un Punto di Primo Soccorso (che non risolverebbe assolutamente i problemi), traccia perfettamente il profilo di chi ci amministra.

Una amministrazione che non comunica nulla anzi, invita coloro che hanno a cuore il proprio destino e quello della propria comunità, addirittura Sindaci nostri vicini, a... farsi i fatti loro.

La concessione per la costruzione della centrale a biomasse è l’ennesimo sberleffo.

Per poter fermare la costruzione delle due centrali, sono sorti comitati spontanei di cittadini eppure, in tutto questo, la “virtù di una radicata formazione e storia ambientalista personale – questo è ciò che dice di sè il Sindaco di Città della Pieve  - non ha pensato di informare alcuno.

Solamente dopo, sempre, desolatamente e colpevolmente dopo che si è scoperta la cosa, il Sindaco si è deciso a profferir parola, ancora una volta però, a nostro giudizio, sbagliando. 

Attaccando e minacciando di querela coloro che osano porre critiche. Non entrando nel merito delle questioni, trincerandosi dietro la “legalità rispettata” e MAI ponendosi dalla parte dei cittadini.

Ebbene dopo anni di proposte di collaborazione sempre rifiutate, dopo l’evidenza dello stato di cose noi crediamo che i cittadini tutti, non solo quelli che hanno simpatie politiche differenti dal colore di questa amministrazione, abbiano il diritto di pretendere ciò che è sancito dalla Costituzione (diritto alla salute) ed il dovere di fare in modo che questo diritto vengano rispettato.

Abbiamo partecipato all’incontro organizzato dalla Associazione Ecologista il Riccio cui hanno partecipato anche membri dei Comitati sopracitati. Stiamo interessando i nostri referenti regionali e faremo tutto ciò che è nelle nostre possibilità per fornire il nostro supporto a tali Associazioni e poter avere il miglior esito possibile in questa vicenda.

martedì 27 giugno 2017

MOZIONE: AZIONI IN DIFESA DELL’ OSPEDALE BEATO GIACOMO VILLA



Al Sindaco del Comune di Città della Pieve 
 Al Presidente del Consiglio Comunale 
 e p.c. ai Consiglieri Comunali


MOZIONE: AZIONI IN DIFESA DELL’ OSPEDALE BEATO GIACOMO VILLA


PREMESSO


che la mozione sulla RIORGANIZZAZIONE DELL’OSPEDALE BEATO GIACOMO VILLA approvata all’unanimità nel consiglio comunale del 29/04 u.s. Aveva come oggetto la realizzazione dei seguenti punti:
- la revisione del Piano Sanitario Regionale ai fini di una riorganizzazione del sistema dell’emergenza-urgenza, alla luce di quanto indicato dal punto 9.2.2. del D.M 70/2015; 
- il potenziamento del sistema Emergenza Urgenza 118 con un’auto medicalizzata oppure un’altra ambulanza 118; 
- il superamento della sperimentazione del PPA e il ripristino di un Pronto Soccorso come già richiesto con Delibera di Giunta Comunale n. 161 del 1/9/16 e trasmessa alla Regione il 2/9/16; 
- il monitoraggio da parte della Commissione Servizi Sociali dell’intero processo di riorganizzazione.

che dalle dichiarazioni del Sindaco Scricciolo abbiamo appreso che tale mozione non sarebbe stata accolta dalla Regione, non riuscendo quindi a produrre i risultati sperati;

che i cittadini si aspettano il ripristino del servizio di Pronto Soccorso;


CONSIDERATO

che il 24 aprile u.s. il Comune di Montegabbione in persona del Sindaco Fabio Roncella ha presentato ricorso presso il Tribunale Amministrativo Regionale dell’Umbria, contro l’Azienda Unità Sanitaria Locale Umbria n.1, nonché contro la Regione Umbria in quanto contro interessata per l’annullamento, previa sospensiva, della Delibera del Direttore Generale n.227 del 22/02/2017 e di ogni altro presupposto connesso o conseguente.


che si è costituito a Città della Pieve un comitato civico spontaneo denominato “Comitato per il diritto alla salute art.32” che ha deciso di sostenere le ragioni del Comune di Montegabbione ricorrendo ad adiuvandum nel processo amministrativo;

che Città della Pieve è sede della Struttura ospedaliera soppressa dal decreto in oggetto;

che in qualità di Consiglieri di opposizione condividiamo questo tipo di azione, attualmente l'unica messa in campo, come logica attuazione della mozione sulla RIORGANIZZAZIONE DELL'OSPEDALE BEATO GIACOMO VILLA approvata all'unanimità;


CHIEDIAMO 

Un voto unanime del Consiglio Comunale, che equivale ad un impegno di tutte le parti, affinché anche l’Amministrazione Comunale di Città della Pieve prenda posizione contro l’Azienda Unità Sanitaria Locale Umbria n.1, nonché contro la Regione Umbria in quanto contro interessata per l’annullamento, previa sospensiva, della Delibera del Direttore Generale n.227 del 22/02/2017.



Città della Pieve 15/06/17



MOZIONE RESPINTA dal Sindaco Fausto Scricciolo il 26-06-2017

lunedì 26 giugno 2017

MOZIONE DISSERVIZI POSTALI



Al Sindaco del Comune di Città della Pieve 
 Al Presidente del Consiglio Comunale 
 e p.c. ai Consiglieri Comunali


MOZIONE: DISSERVIZI POSTALI

PREMESSO 
che ci sono state fatte segnalazioni di reclami per il disagio creato ai cittadini di Città della Pieve dai persistenti e reiterati disservizi nella consegna della corrispondenza, che risulta gravemente inefficiente che questa situazione persiste ormai da mesi creando notevoli problemi ai cittadini che tali disagi riguardano il mancato recapito per lunghissimi periodi e successivamente notevoli quantitativi di lettere consegnate tutte insieme, naturalmente con bollette già scadute da tempo; con il concreto rischio di interruzioni di servizi come gas, luce, telefono, acqua e di addebito di interessi di mora per ritardati pagamenti, oltre al recapito della corrispondenza a clienti diversi dagli effettivi destinatari. che la situazione sopra descritta è diventata ormai intollerabile poiché non riconducibile ad una disorganizzazione momentanea 
CONSIDERATO CHE 
la corrispondenza è ormai rilevante nella vita quotidiana, anche con effetti nei rapporti giuridici, 
CHIEDIAMO A QUESTO CONSIGLIO DI DELIBERARE: 
un impegno affinchè venga sollecitata una risposta da Poste Italiane, per rimuovere con tempestività le cause di questo disservizio nell’interesse della nostra comunità.

Città della Pieve 15/06/2017
Il Capogruppo M5S Ilaria Gabrielli


Mozione approvata all'unanimità il 26.06.17

giovedì 22 giugno 2017

IL TAR AMMETTE IL RICORSO




Al netto di tutte le chiacchiere, dei numeri e delle statistiche, quello che tutti possono osservare oggettivamente, è che non è garantito il diritto alla salute dei cittadini dell’area dell’alto orvietano, così come previsto dall’art. 32 della Costituzione Italiana e rafforzato da una sentenza della Corte Costituzionale, che cita: “Non v’è dubbio che, se [le] esigenze [di natura finanziaria], nel bilanciamento dei valori costituzionali operato dal legislatore, avessero un peso assolutamente preponderante, tale da comprimere il nucleo essenziale del diritto alla salute connesso all’inviolabile dignità della persona umana, ci si troverebbe di fronte a un esercizio macroscopicamente irragionevole della discrezionalità legislativa”.


Il sindaco Scricciolo, per giustificare l’attuale situazione, afferma che sono state indette più assemblee durante le quali i cittadini non hanno espresso le loro remore. Vero è che le presentazioni fatte dai relatori erano estremamente accattivanti e prefiguravano un futuro della sanità pievese assolutamente rassicurante e desiderabile. 
Forse il politichese andrebbe spiegato a scuola, così che la gente possa comprendere quello che effettivamente viene loro illustrato: un bellissimo e splendente specchietto per le allodole. Perché quindi le persone si sono “svegliate” solo ora? Perché hanno toccato con mano quello che il politichese ha nascosto fra le righe!

I tanto sbandierati consensi del 55% al PD di Città della Pieve per lo più sono stati dovuti alla buona fede dei cittadini pievesi, che credevano di votare un uomo di rottura rispetto al vecchio sistema, qualcuno che in campagna elettorale ha affermato fortemente di avere il coraggio di “battere i pugni sul tavolo” in Regione e di “cambiare il partito dall’interno”. E’ sotto gli occhi di tutti chi e cosa è cambiato.

C’è un sindaco che invece sta concretamente mostrando di avere il coraggio di andare contro il sistema: in quanto Primo Cittadino, ha il dovere di difendere il diritto alla salute dei cittadini.
Citiamo un comunicato del sindaco di Montegabbione, che condividiamo appieno, che illustra le motivazioni del ricorso presentato al TAR contro la chiusura dell’Ospedale di Città della Pieve e contro le scelte di USL e Regione Umbria: “Il neonato, inconsistente, "Punto di Prima Assistenza" (PPA) non può in alcun modo sostituirsi al preesistente Pronto Soccorso, in quanto abilitato al trattamento delle sole casistiche di minore (o nessuna) gravità. Un ampio territorio, storicamente "di confine", a cavallo tra due regioni e tre province, per il quale non a caso si è parlato per anni di un nuovo ospedale unico, vede tale progetto definitivamente abbandonato, e contestualmente si ritrova chiusa la struttura ospedaliera che aveva. Gli interessi coinvolti, ovvero il diritto alla vita ed alla salute, sono inviolabili e irrinunciabili; esigenze di tipo burocratico-organizzativo non potranno mai essere anteposte alla tutela di un diritto di rango primario costituzionalmente garantito.”

Lo scorso 20 giugno il TAR ha ritenuto ammissibile il ricorso che verrà discusso nel merito a Gennaio 2018 contro l’Azienda Unità Sanitaria Locale Umbria n.1, nonché contro la Regione Umbria in quanto contro interessata per l’annullamento della Delibera del Direttore Generale n.227 del 22/02/2017.

I consiglieri comunali di opposizione, congiuntamente, hanno presentato una mozione che verrà discussa nel Consiglio del prossimo 24 giugno in cui viene chiesto all’Amministrazione comunale di collaborare con i comuni limitrofi e sostenere tale azione. Sostenere il ricorso sarebbe, oltre che un atto dovuto come primo cittadino - e in quanto tale garante della salute dei suoi concittadini - persino coerente con il programma elettorale del sindaco Scricciolo, dal quale si legge: “E' necessario che venga garantita un'attività di pronto soccorso…”. Sarebbe infine coerente con l’obiettivo della mozione RIORGANIZZAZIONE DELL’OSPEDALE BEATO GIACOMO VILLA, presentata dalle opposizioni nel consiglio comunale del 29/04 u.s. e approvata dallo stesso Sindaco Scricciolo! 

Intanto i cittadini che hanno a cuore la propria salute si stanno organizzando…

giovedì 11 maggio 2017

NASCE IL COMITATO PER LA SALUTE!


Cittadini che si uniscono per difendere il proprio 
diritto alla salute.
Una iniziativa che può solo rafforzare le azioni intraprese fin'ora e contribuire ad una maggiore partecipazione dei cittadini.

Dopo il ricorso al TAR dell'amministrazione di Montegabbione, (https://m.facebook.com/story.php…) 
dopo la mozione approvata all'unanimità nell'ultimo consiglio comunale di Città della Pieve, (https://m.facebook.com/story.php…

continueremo a promuovere e sostenere ogni iniziativa che possa condurre la Regione Umbria e l'Usl a 
rivedere le politiche sanitarie di questo territorio.

Massima collaborazione e sostegno al #ComitatoArt32 

mercoledì 3 maggio 2017

MOZIONE PER L'OSPEDALE BEATO GIACOMO VILLA




Insieme alle altre minoranze, abbiamo presentato al sindaco Scricciolo e alla Giunta la mozione per chiedere il
ripristino del Pronto Soccorso a Città della Pieve

La mozione è stata accettata all'unanimità.  Questo presume, e ce lo aspettiamo, un impegno non solo dell'opposizione, ma anche della maggioranza per chiedere con forza in Regione la revisione del Piano Sanitario, così da assicurare ai cittadini pievesi e di tutta l'area dell'alto orvietano, il diritto alla salute.  

MOZIONE: RIORGANIZZAZIONE OSPEDALE BEATO GIACOMO VILLA
PREMESSO
Che il progetto di riconversione ospedaliera previsto dalla deliberazione del Direttore Generale dell’ azienda USL Umbria 1 n.506 del 10 giugno 2014 (mai approvato dal Comune di Città della Pieve), si è concretizzato nel piano attuativo per l’attivazione della Casa della salute (delibera n.227 del 22/02/2017) che ha previsto al 1/3/2017 la chiusura di tutte le attività a carattere esclusivamente ospedaliero svolte presso il Presidio di Città della Pieve;
Che tale piano attuativo prevede l’adozione di un nuovo modello organizzativo dell’area Emergenza Urgenza consistente nell’attivazione sperimentale di un punto di Prima Assistenza con una turnazione medica ed infermieristica H24.
CONSIDERATO
che Città della Pieve rientra nella strategia delle aree interne per l’utilizzo delle risorse della programmazione comunitaria;
che dalla Prima Commissione Consiliare della Regione Umbria presieduta da Andrea Smacchi riunita per un confronto tra i sindaci dei comuni dell’Area interna dell’Orvietano è emerso che “I sindaci hanno evidenziato le numerose difficoltà del territorio, dallo spopolamento alla carenza di servizi, dalla mancanza di occupazione all’invecchiamento demografico, dalle strade colabrodo alla banda larga fino alla sanità”;
che il Presidio di Città della Pieve quindi può ritenersi in un’area “disagiata”, in ambiente “montano o premontano”, con “collegamenti di rete viaria complessi” rientrando così nella casistica che rischia di superare “i tempi previsti per un servizio di emergenza efficace” come sancito dall’art.9.2.2 del DM70 del 2/4/2015;
che al momento sul nostro territorio non è presente una pista di elisoccorso e che non è stato avviato il processo di una vera integrazione tra medici di medicina generale ed operatori della guardia medica per garantire la continuità assistenziale h24;
che Città della Pieve ha una posizione geografica peculiare e strategica rispetto alla ferrovia e all’autostrada ed il Presidio Pievese è stato da sempre un riferimento sanitario per le aree dell’Alto Orvietano, della bassa Valdichiana e del Trasimeno raccogliendo un bacino di circa 30.000 persone;
che tra i cittadini di Città della Pieve c’è una preoccupazione diffusa per il futuro della sanità pievese;
che il sistema dell’emergenza/urgenza nell’Area del Trasimeno così come è stato organizzato mostra delle carenze;
che il Comune di Città della Pieve ha una popolazione variabile legata a flussi turistici ed è tra l’altro sede di due importanti istituti scolastici con una popolazione complessiva di più di 1300 studenti;
nel rispetto del diritto alla salute sancito dalla Costituzione , di cui il sindaco è garante,
CHIEDIAMO
Un voto unanime del Consiglio Comunale che equivale ad un impegno di tutte le parti affinché si arrivi alla realizzazione dei seguenti punti:
  • Che si riveda il Piano Sanitario Regionale ai fini di una riorganizzazione del sistema dell’emergenza-urgenza, alla luce di quanto indicato in premessa e del punto 9.2.2. del D.M 70/2015;
  • Il potenziamento del sistema Emergenza Urgenza 118 con un’auto medicalizzata oppure un’altra ambulanza 118;
  • Il superamento della sperimentazione del PPA e il ripristino di un Pronto Soccorso come già richiesto con Delibera di Giunta Comunale n. 161 del 1/9/16 e trasmessa alla Regione il 2/9/16;
  • Che la Commissione Servizi Sociali monitori l’intero processo di riorganizzazione.