Al Sindaco del Comune di
Città della Pieve
Al Presidente del Consiglio
Comunale
e p.c. ai Consiglieri Comunali
MOZIONE: RACCOLTA FRAZIONE ORGANICA
PREMESSO CHE
Il comune di Città
della Pieve, risulta ancora nella lista di quelle amministrazioni che hanno
deliberato il percorso verso Rifiuti Zero e la attuale maggioranza lo ha
ribadito nel suo programma alle scorse elezioni comunali.
Il piano finanziario
per la TARI, redatto da TSA, attribuisce al ns. comune, una produzione di FOU
pari al 48% del totale di tutte le frazioni differenziate.
Per la raccolta
dell'umido, nonostante il porta a porta venga dichiarato a regime dal 2013, si
utilizzano ancora i cassonetti di prossimità.
Quella umida é la
frazione differenziata con i maggiori costi, che salgono ulteriormente visto
che il 15% viene scartato e smaltito in discarica.
CONSIDERATO
CHE
La legge di stabilità
2015 prevede che il fondo regionale, alimentato dai versamenti dei comuni che
non raggiungono gli obiettivi di legge di RD, venga “destinato a finanziare gli
interventi di prevenzione dei rifiuti previsti dai piani regionali anche per
cofinanziamento di impianti e attività di informazione ai cittadini in materia
di prevenzione e RD”.
La stessa legge di
stabilità afferma che “si possono prevedere incentivi, oltre che per le
attività che fanno azioni di prevenzione nella produzione di rifiuti, per
favorire il compostaggio domestico e di comunità.
Il report della
regione Umbria attribuisce lo scarso successo della differenziata, alla
permanenza della raccolta coi cassonetti.
La raccolta di FOU nel
nostro comune é di scarsa qualità, il 15% del totale prodotto viene scartato e
smaltito in discarica, aggravando ulteriormente i costi.
La media di scarti, a
livello nazionale, é del 7-8 %.
CHIEDIAMO A QUESTO CONSIGLIO DI DELIBERARE:
L'avvio di una
campagna di informazione “Rifiuti Zero” che punti al miglioramento della
qualità della RD e in particolare della frazione umida.
L'eliminazione di
tutti i cassonetti della FOU.
Una variazione al
regolamento TARI, che preveda sconti, nella parte variabile della tariffa, alle
utenze che fanno compostaggio domestico.
La valutazione della
possibilità di accedere al fondo regionale, per avviare al più presto una
campagna informativa e soprattutto per la costruzione di uno o più
mini-impianti di compostaggio di comunità, approfittando anche delle recenti
disposizioni legislative che ne semplificano le autorizzazioni.
Città della Pieve 11/07/16
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