martedì 22 ottobre 2013

PROCESSO PARTECIPATIVO: NON SOLO PAROLE





Ci siamo, siamo ormai alla fine di ottobre e l’Amministrazione comunale si appresta a presentare il bilancio preventivo 2013. 
Ma facciamo un passo indietro, verso la metà di giugno abbiamo aderito all’iniziativa svoltasi alla presenza del sindaco per parlare di bilancio partecipato. In quell’occasione più di un presente fece notare che la data era così prossima alla scadenza fissata per la presentazione del bilancio preventivo (30 giugno) che non vedevano come poter “partecipare” alla stesura. In quell’occasione venne spiegato ai presenti che a causa di non ancora ben definite leggi dello Stato sicuramente ci sarebbero state numerose proroghe alla presentazione del documento preventivo e che nel frattempo a quel primo incontro ne sarebbero seguiti altri per permettere ai cittadini di esprimere la loro opinione riguardo le voci di spesa. Tali parole si sono rivelate premonitrici circa i tempi prolungati, ma nel frattempo non ci risultano esserci stati altri incontri “partecipati” su questo tema.
Ad ogni assemblea pubblica proposta dall’attuale Amministrazione spesso si è affiancata la parola “partecipata” ma dobbiamo renderci conto che questa parola non è un termine tornato di moda da appiccicare un po’ dove capita, la partecipazione è una cosa seria. Nelle realtà in cui è stata veramente applicata sono stati attivati processi strutturali, non certo estemporanei; tutte le fasi di lavoro, gli attori, i tempi, le modalità per il raggiungimento dei risultati attesi erano ben organizzate e guidavano la cittadinanza e i soggetti interessati nel portare un contributo attivo al raggiungimento degli obiettivi.
Un modo serio di affrontare il processo partecipativo è quello di individuare delle figure di riferimento all’interno dello stesso che ricoprano ruoli ben specifici, un ruolo politico di garante, un ruolo tecnico di coordinamento, un ruolo di facilitazione neutrale rispetto agli interessi in atto e il ruolo dei portatori di interesse e di punti di vista rilevanti sulla questione da affrontare.
Niente di tutto questo è stato portato avanti da questa Amministrazione e niente al momento risulta essere stato fatto per gettare le basi di una seria partecipazione in futuro. Il bilancio “partecipato” è morto sul nascere, la volontà di aprire un tavolo sulla scuola e di intraprendere un processo decisionale inclusivo con tutti i soggetti coinvolti è rimasta una promessa non mantenuta e anche il laboratorio di progettazione partecipata avviato sul programma di sviluppo urbano poco aveva a che fare con il reale coinvolgimento della cittadinanza. Molto probabilmente la maggior parte dei cittadini se interrogati su questi argomenti non hanno la minima idea di cosa si stia parlando e questa di per sé è una grande sconfitta per chi vorrebbe governare per altri cinque anni questo territorio.


M5S Città della Pieve 


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